Qual è la tua area di specializzazione?
Sono un Fisioterapista che negli anni si è specializzato in osteopatia, posturologia e terapia manuale.
Seguendo sportivi di alto livello (nazionale di pattinaggi di figura, nazionale di scherma e AC Milan) ho sentito il bisogno di approfondire l’influenza della mente e della motivazione nella pratica dello sport e nella vita quotidiana.
Il rapporto biunivoco tra mente e corpo è diventato il mio focus principale.
Quali sono i metodi didattici che utilizzi per coinvolgere i corsisti?
Il metodo didattico più efficace e coinvolgente è quello di dare, dopo un contenuto teorico, una immediata applicazione pratica di questo concetto. Il corsista prova su sé stesso quello che si è appena spiegato ed “ancora” questa nuova competenza al proprio vissuto facendola sua.
Raccontaci un aneddoto della tua carriera
Il momento nel quale ho deciso di studiare la profonda relazione tra corpo e mente è stato ai campionati europei di Zagabria del 2013 quando ho visto un atleta che sapevo in pessime condizioni fisiche, in seguito ad un infortunio non del tutto risolto, vincere la medaglia di bronzo grazie ad un mindset fuori dal comune. Li ho deciso di capirne di più, ed il viaggio non è ancora finito…
Quale potrebbe essere il futuro della tua professione?
Dato il progressivo aumento della sedentarietà e dell’utilizzo di device elettronici, smartphone in primis, credo fermamente che il ruolo del postural coach nel futuro avrà un ruolo sempre più centrale nella prevenzione e nella terapia di tutte le problematiche posturali determinate sia da posizioni mantenute a lungo che dall’influenza che lo stress ha sulla nostra vita in generale e sulla postura in particolare.
Quali sono le personalità che ti hanno ispirato?
Le figure che più mi hanno ispirato e spinto a migliorarmi ogni giorno sono stati i miei pazienti: la possibilità di alleviare le loro sofferenze e renderli consapevoli di cosa accade ad un corpo e cosa genera dolore, ma, soprattutto, di come risolverlo sono la costante spinta a migliorare la qualità di quello che faccio ogni giorno.
Quale potrebbe essere una statistica o un dato della tua disciplina?
Mentre facevo ricerca bibliografica per i miei corsi, mi sono imbattuto in alcuni dati che mi hanno fatto riflettere e convinto che la strada che stavo percorrendo fosse quella corretta.
“Si calcolano tra i 7 e i 10 milioni di persone che annualmente hanno episodi di lombalgia, con una media di 3 giorni richiesti per il riposo ogni anno; quindi, sono più di 30 milioni le ore di lavoro perse per il mal di schiena.”
E “Circa un quinto dei lavoratori riferisce di sperimentare condizioni lavorative stressanti e lo stress lavorativo è al secondo posto tra i problemi di salute da causa lavorativa, con un costo annuale stimato in 20.000 milioni di euro” .