Qual è la tua area di specializzazione?
Formazione in materia di igiene e sicurezza sul lavoro con focus su rischio chimico, spazi confinati ed altre tematiche.
Consulenza in materia di igiene e sicurezza sul lavoro, valutazioni rischio specifico e consulenza in materia ambientale; aria, acqua rifiuti ecc.
Quali sono i metodi didattici che utilizzi per coinvolgere i corsisti?
Utilizzo metodologie esperienziali e interattive, come:
- Simulazioni pratiche
- Case study aziendali
- Laboratori di problem-solving
- Analisi di casi reali dal mondo del lavoro
Durante l’attività formativa, adotto un approccio che prevede una breve conoscenza del gruppo discenti, al fine tarare il corso sulle loro esigenze specifiche. Il risultato della formazione deve essere sempre lo stesso, ma possono cambiare le modalità, il registro linguistico e le attività esperienziali al fine di essere il più chiaro ed interessante possibile.
Per me, ogni momento formativo è un’opportunità bidirezionale di arricchimento: non solo trasferisco competenze, ma raccolgo stimoli, prospettive e riflessioni che mi permettono di crescere professionalmente e umanamente.
La formazione, in quest’ottica, diventa un vero e proprio scambio dinamico, dove l’apprendimento è circolare e la conoscenza si costruisce insieme.
Raccontaci un aneddoto della tua carriera
Non ho un aneddoto professionale in particolare da raccontare.
La mia attività mi consente di venire a contatto con diverse attività produttive e rapportarmi con altrettante figure all’interno delle aziende, dai datori di lavoro agli operatori, dai dirigenti ai preposti, e con tutti, quando faccio formazione, cerco di “tirare fuori” le loro esperienze e gli aneddoti più significativi al fine di raggiungere l’obiettivo formativo, cioè educare alla cultura della sicurezza sul lavoro.
Quale potrebbe essere il futuro della tua professione?
La formazione ormai è un processo educativo consolidato da parecchi anni.
In futuro vorrei fosse dato più spazio all’ attività di addestramento, che a me piace sempre paragonare all’allenamento che si fa nello sport, per consolidare la conoscenza dei compagni di squadra, affinare l’intesa e migliorare le prestazioni per un unico obiettivo, nel nostro caso la sicurezza sul lavoro.
Quali sono le personalità che ti hanno ispirato?
Mi ispiro ai colleghi con cui ho scelto di collaborare confrontandomi, condividendo e cercando di apprendere sempre qualcosa da loro.
Quali pensi che possano essere le integrazioni tecnologiche del tuo campo ?
Non sono particolarmente tecnologico, ma sono molto curioso e affascinato nei confronti delle nuove tecnologie, che possono essere applicate al fine di eliminare rischi ad oggi molto alti per l’uomo.
In particolare mi riferisco all’utilizzo di droni per sopralluoghi in altezza o robot negli spazi confinati per esempio.
Quale potrebbe essere una statistica o un dato della tua disciplina?
Nell’ottobre 2016 la Germania ha presentato all’Agenzia europea per le sostanze chimiche un fascicolo dove segnalava la sensibilizzazione delle vie respiratorie in seguito all’esposizione ai di-isocianati per via cutanea e per inalazione, con conseguente manifestazione di asma professionale nei lavoratori esposti sul luogo di lavoro.
Lo studio svolto stimava oltre 5000 casi di nuove malattie professionali legate ai diisocianati.
Questo dato mi ha molto colpito visto che queste sostanze sono utilizzate in tantissimi comparti produttivi e molto diffuse.