Qual è la tua area di specializzazione?
Formazione in materia di sicurezza e salute sul lavoro.
Consulenza sulla sicurezza comportamentale BBS (Behaviour Based Safety) e altri tipi di consulenze volte a promuovere il miglioramento continuo nelle aziende.
Quali sono i metodi didattici che utilizzi per coinvolgere i corsisti?
Utilizzo diversi metodi:
- Divulgazione di casi studio reali
- Test e/o questionari in aula, di gruppo o individuali utilizzando anche piattaforme digitali online.
- Esercitazioni pratiche che coinvolgono i partecipanti in modo attivo
- Mattoncini LEGO® e metodologia LEGO® SERIOUS PLAY®
Ogni corso è sostanzialmente diverso perché il gruppo di persone che ho davanti cambia ogni volta. L’obiettivo del formatore è cercare di coinvolgere tutti i partecipanti, questo aspetto è molto importante perché identifico i corsi come dei veri e propri processi in cui chi riesce a partecipare attivamente vive una trasformazione (piccola o grande) rispetto a come era entrato in aula. Oltre ad approfondire temi tecnici, la vera sfida per me rimane quella di riuscire ad innescare un cambiamento su come ognuno di noi approccia le situazioni che ci troviamo ad affrontare mettendo sempre al primo posto la sicurezza.
Raccontaci un aneddoto della tua carriera
Diversi anni fa mi ero trovato costretto ad interrompere un’attività potenzialmente molto pericolosa. Quando mi sono confrontato con una delle persone che avevo fermato lui mi ha detto “non si riesce più a lavorare con questo problema della sicurezza”. In seguito, ho capito che c’era ancora moltissimo da fare perché una frase del genere nasconde molteplici problematiche che non sono unicamente dovute ad una debolezza o mancanza del singolo lavoratore, ma anche al contesto in cui evidentemente si è trovato a crescere e lavorare durante la sua vita.
Come vedi il futuro della tua professione?
Mi piacerebbe collaborare con altri professionisti e adottare strumenti e metodi innovativi con cui poter progettare e rendere sempre più efficaci corsi e consulenze. Credo che il fine ultimo di un valido formatore e consulente sia quello di far emergere il potenziale nascosto delle persone fornendo strumenti utili per poter migliorare ogni giorno.
Ci aspetta un periodo di cambiamenti dirompenti in cui l’intelligenza artificiale condizionerà fortemente il nostro modo di vivere. In questo scenario sono ancora più convinto che chi si occupa di formazione dovrà essere capace di innovare, ma mantenendo sempre al centro le persone in quanto tali, e non quello che loro rappresentano a livello di possibili consumatori di beni o servizi.
Quali personalità o esperienze ti hanno ispirato?
ono molte, colleghi e professionisti, tra queste ci tengo a citare il professore Maurizio Catino, l’ho conosciuto indirettamente leggendo il suo libro “Da Chernobyl a Linate” che per me è stato un libro fondamentale nel mio percorso professionale. Questo testo ci fa capire quanto siano complesse le organizzazioni e di quanto sia difficile governare al meglio le interazioni tra uomo, tecnologia e regole/procedure. Se le organizzazioni vogliono realmente migliorare devono essere adeguatamente preparate per capire e gestire sistemi sempre più complessi e questo può essere fatto unicamente con una continua formazione e allenamento continuo delle competenze dei lavoratori.
Come integri la tecnologia nella tua disciplina? Quali strumenti innovativi possono supportare il disability management?
Non sono mai stato particolarmente “tecnologico”, ma ogni tipo di cambiamento offerto dalle nuove tecnologie mi ha sempre incuriosito. Ultimamente sto cercando di capire come integrare l’intelligenza artificiale nel mio lavoro, credo sarà una sfida che siamo tutti obbligati ad affrontare e richiederà molta intelligenza…umana ovviamente!
Quale potrebbe essere una statistica o un dato interessante rispetto alla tua disciplina?
Il primo numero che mi viene in mente è il numero di morti sul luogo di lavoro affiancato a quello dei morti sulla strada e in ambito domestico. Sono numeri impressionanti e purtroppo non calano in modo sensibile da diversi anni. Significa che serve introdurre un cambio coraggioso a livello culturale investendo molte energie soprattutto sulle nuove generazioni partendo dalla scuola primaria in avanti.