Guida tecnica all’assicurazione e alla valutazione del Piano di Emergenza
Le alluvioni rappresentano uno dei rischi ambientali più gravi per le aziende e purtroppo anche sempre più frequente, causando danni diretti e indiretti che possono compromettere la continuità operativa. Affrontare adeguatamente questo rischio richiede una comprensione approfondita delle polizze assicurative e della loro idoneità.
Cosa chiede l’Assicurazione per le alluvioni
1. Tipologie di Polizze:
– Copertura per danni da acqua: è fondamentale distinguere tra polizze di responsabilità civile, furto e incendio e quelle specifiche per danni da alluvione.
Non tutte le polizze commerciali includono la copertura per alluvioni; molte escludono specificamente i danni provocati da acqua.
– Assicurazioni contro i rischi ambientali: considerare polizze che coprano eventi estremi legati al cambiamento climatico, inclusi alluvioni, frane e altri disastri naturali.
2. Documentazione Richiesta:
– Dichiarazione di rischio: è spesso richiesto un questionario dettagliato che elenchi le caratteristiche premium dell’aziendali e la loro esposizione ai rischi idrici.
– Perizie tecniche: una valutazione da parte di esperti per classificare la vulnerabilità dell’immobile. Questa può comprendere studi geologici e idrologici
3. Analisi di palloni di scarico:
È cruciale considerare come le acque piovane vengono smaltite. Un sistema di drenaggio inadeguato può aumentare il rischio di danni. Documentare questi sistemi nella polizza assicurativa aumenta la trasparenza.
4. Limiti di Copertura e Franchigia:
– Limiti per Evento: Controllare i massimali per ogni singolo evento di alluvione e le somme totali coperte. Calcolare se i limiti siano sufficienti rispetto al valore totale dei beni e alle potenziali perdite operative.
– Franchigia Climatiche: Queste sono spesso più elevate in aree ad alto rischio. Considerare i costi in caso di sinistro senza l’intervento dell’assicurazione.
5. Valutare l’Idoneità del Piano di Emergenza
Analisi di Rischio Dettagliata:
– Mappatura delle Zone Rischiose: Utilizzare GIS (Sistemi Informativi Geografici) per identificare aree ad alto rischio di alluvione in base a modelli storici e proiezioni future. Creare una mappa di vulnerabilità per l’azienda.
– Simulazioni di Emergenza: Effettuare simulazioni di alluvioni per testare la risposta e l’efficacia del piano di emergenza.
– Registrazione fasi dell’evento accidentale. Occorre definire gli incaricati e il metodo per tracciare la cronologia esatta degli eventi riportando anche tutti gli interventi del Servizio di Soccorso Nazionale.
6. Contingency Planning:
– Sistemi di Allerta Precoce: Implementare sistemi di monitoraggio per le precipitazioni e l’innalzamento dei fiumi. Utilizzare servizi meteorologici affidabili per ricevere aggiornamenti tempestivi.
– Piano di Ripristino e Continuity Planning: Sviluppare procedure per il rapido ripristino delle operazioni, incluse misure di backup per dati e supporto logistico.
7. Formazione e Simulazione:
– Corsi di Formazione Specifici: Offrire corsi per il personale su come riconoscere i segnali di allerta e attuare il piano di emergenza.
– Esercitazioni Periodiche: Eseguire esercitazioni regolari per testare la prontezza e migliorare i tempi di risposta.
8. Ricerca e definizione della società specializzata nel ripristino post evento e la relativa stipula di contratto.
Le alluvioni rappresentano uno dei rischi ambientali più gravi per le aziende.
È fondamentale scegliere polizze assicurative specifiche e condurre un’analisi approfondita delle vulnerabilità aziendali. Un piano di emergenza ben strutturato consente di mitigare efficacemente i rischi, garantendo la continuità operativa anche in situazioni di crisi. Investire nella formazione è una misura di prevenzione, una necessità per una gestione responsabile del rischio.